Il colore non si limita più a descrivere le immagini nello spazio, ora l’attenzione poetica è tesa definire l’immagine stessa del colore. “Pittura d’azione e di emozione, pittura fatta di slanci e di concentrazione, pittura mobile e assorta dentro il proprio fluire, questo è il denso campo di possibilità che l’arte di Bargoni esplora ancor oggi, lasciando a se stessa margini inequivocabili di sviluppo, testimone diretta di una vitalità che non conosce chiusure.
Agire con la pittura significa interrogare il colore giorno per giorno, credere nella verità dell’esperimento manuale che fisicamente entra nello spazio dell’opera senza mai trovare soluzione. Forse la soluzione sta nel piacere che Bargoni prova nel dar sostanza ai fantasmi corporei della mente, nel dipingere le sensazioni dominanti della vita, quelle apparizioni illimitate dove il colore è più forte di tutto, persino del gesto che ne sostiene l’impatto, trascorrendo dal frammento alla totalità, dalla costruzione dell’insieme al dettaglio impercettibile.
…In queste voragini di luce dipinta Bargoni esprime la vertigine della materia che trasale, la tensione a sostenere ogni attimo di pittura con la medesima qualità poetica, si avverte un entusiasmo ancora intatto nel trasmettere emozioni attraverso il corpo vivo del colore, all’unisono” (Claudio Cerritelli)