“Informale. E’ la poetica che si è impressa, con i suoi segni indelebili, sul corpo vivo della contemporaneità. Al di là dei limiti di tempo e di spazio: con i valori intrepidi di una concezione esistenziale estrema, intesa, in certe situazioni storicamente vissute (Pollock, Rothko, Wols, per fare qualche esempio sommo), come perdita del senso, oltre che del centro del vivere, sino a toccare la vertigine del suicidio. Al tempo stesso resta pur sempre, al fondo di questa poetica, la spinta di uno slancio emozionale che trasfigura in pura poesia i rapporti interni di quelli che sono gli elementi costitutivi della pittura: e cioè il segno e lo spazio, la materia e il colore.
BARGONI
Ed è, questa, la situazione in cui vive (e vivrà, c’è da esserne certi, anche in futuro) un artista vero, qual è Giancarlo Bargoni: perché “è”, lui, (bisogna dirlo subito) la sua pittura…” (Gianni Cavazzini)
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